domenica 30 settembre 2012

RITORNO A CASA : Sicilia, ovvero piccolo reportage sulle delizie poco conosciute del catanese



Questa storia si colora di rosso.
Come la passione che il siciliano ha per la buona cucina.

Come l'attaccamento
che l'isolano ha per la propria terra.

Come l'amore
per le tradizioni e i sapori di tempi lontani,
in cui eravamo bambini.

Come il dolore dell'emigrante
che, nella sua valigia di fierezza e dignità,
lascia padre, madre, sorelle,
amici pelosi,
e parte alla conquista di una vita migliore,
ma strada facendo scopre che senza affetti tutto perde senso. 


Questo reportage l'ho scritto
guardando la mia terra con gli occhi della malinconia,
perché sapevo che era l'ultima volta che vedevo il mio cagnolino.
E la foto che chiude la storia
è l'ultima immagine che ho di lui.

Sicilia mia adorata,
in te ho lasciato un pezzo della mia anima.....



Eccola, come ogni anno,
di ritorno a casa per le ferie…..

Come ogni brava emigrante
si accinse a fare le valigie...
Già, le valigie !
Il piegare e ripiegare tutto, magliette e camicie per ritrovarsi poi,
inevitabilmente,
tutto un po' sgualcito, masticato.

E non sapere mai cosa portarsi,
farà caldo, farà freddo ?
mi entrerà la maglietta ?
ingrasserò ?
oh sì, a questa domanda sapeva già rispondere....
si trattava di scoprire quanto...sarebbe ingrassata...

Partenza ore 22,
inizio Salerno-reggio Calabria ore 00.47
Arrivo a Villa San Giovanni ore 05.47.

E poi finalmente il traghetto....

Sicilia, eccomi !
pensò…..
Per una strana alchimia appena messo piede in patria
mi si risvegliano contemporaneamente
pancia, olfatto e mi aumenta la salivazione.

Mi prende una fame improvvisa,
ed è come se fossi incinta di 7 gemelli,
e mi venissero le voglie improvvise.
Stavolta poi il ritorno a casa sarebbe stato diverso :
avrebbe realizzato un reportage
per degli amici.

Così, prese in mano la macchina fotografica,
e cominciò a raccontare la sua Sicilia culinaria,
quella di cui non si parla mai,
con quei piccoli sapori che per lei volevano dire casa,
e a volte arrivavano a farla commuovere…

Non sarebbe stato un viaggio lungo,
chè c'era caldo e la pressione ballerina la faceva muovere poco...
ma è bello guardare il mondo con gli occhi di chi lo mostra orgoglioso...

L'ARRIVO
A chi arriva dal mare e va verso Acireale
il paesaggio appare aspro,
e insieme selvaggio...




muretti di pietra lavica costeggiano le strade


e di fronte appare maestosa e regale
l'Etna
:


'u mungibeddu,
il padre di tutti i monti ed i vulcani....

Per l'emigrante catanese,
che ha la fortuna di poterlo ammirare
e di averlo come punto di riferimento,
il vulcano buono vuol dire casa,
vuol dire un luogo familiare,
ed è la sua immagine che per prima cerca
varcato lo stretto.


La destinazione della ragazza è Pedara,
che non è il suo luogo d'origine,
ma il posto in cui i suoi hanno la casa delle vacanze.
Siamo in collina,
vicini all'Etna,
e attaccati allo splendido comune di Nicolosi .

Che fame !
Dopo un viaggio così le ci voleva proprio una buona colazione.

Ed oggi l’avrebbe fatta entrando in un panificio e comprando....

una brioche con lo zucchero,
la merenda di quand'era bambina....

Ovviamente non posso rivelarvi la ricetta,
chè manco sotto tortura te la svelano i fornai,
ma riesco a scoprire gli ingredienti :
  • farina 00, latte, strutto, zucchero e lievito di birra.
Niente uova, a differenza delle brioche da gelato,
le famose brioche cò tuppu….

Visto che ci sono prendo pure il pane
si disse la ragazza,rigorosamente di semola e con la ciciulèna,
dicesi sesamo,
il cui uso in Sicilia pare si debba agli arabi.
.

Con un pane così superbamente buono ci avrebbe pranzato,
accompagnandolo con uno spicchio di
provola dei Nebrodi


e delle olive scacciate.

Al solo pensiero che avrebbe mangiato
questo piatto semplice, ma saporito,
le venne fame...e la dieta ?
sarebbe stato un problema continuarla,
si disse ormai rassegnata.....

Dovete sapere che per il siciliano emigrato,
il cibo è tutto,
fuorchè una questione di sola panza......

Lontano dagli affetti e dai sapori con cui è cresciuto,
ogni volta che mette piede nell'isola natìa,
assapora e gusta ogni singolo boccone di ogni piatto cercato e gioiosamente ritrovato.

Ed ogni boccone per lui vuol dire :

"Ecco, questo sono io :

  • sono questa frutta e questa verdura saporita perchè riscaldata dal sole,
  • sono questi rustici, nati dall'amore per la convivialità e dal calore della gente,
  • sono l'olio corposo e robusto,come le mani della povera gente che per secoli ha rappresentato il mio popolo.
  • E sono il trionfo della pasticceria,con i dolci più buoni del mondo,a testimoniare che, nonostante le nostre difficoltà ,la stirpe sicula è capace di elaborare la creatività, unita al gusto del buono, sintetizzandola ad altissimi livelli...".

Mentre era assorta in questi pensieri,
Clara si accorse che era arrivata al cancello di casa :

un festoso abbaiare l'accolse,
ed aprendo la porta, un canuzzo le si fece incontro e, riconoscendo l'amica lontana finalmente tornata a trovarlo,
corse a prendere una palla per giocare con lei....
.

Clara pensò subito a Chicco,
il canino della foto con il berretto da Babbo Natale....
ogni volta che tornava in Sicilia mancava qualcosa,
l'altranno era stato Chicco ad andarsene,
quest'anno sarebbe toccato a Billy,
che ormai malato di un tumore incurabile,
diificilmente avrebbe visto un altro Natale.

Via le lacrime,
si disse,
ho la possibilità di godermi appieno le coccole del mio amico per quest'ultima volta,
ed intendo approfittarne.

Si avviò verso l'interno della casa
e finalmente una figura minuta,
timida ma forte,
spuntò da una stanza.

Mamma,
quanto mi manchi,
ogni ora del giorno e della notte,
pensò,
e le diede un timido bacio...

Nei giorni che seguirono
la macchina fotografica lavorò incessantemente,
ed eccovi ciò che colse in quei momenti golosi.

PICCOLE CHICCHE DELLA COLAZIONE :

L'iris



Dicesi iris,
un dolce che nel catanese
si trova nelle pasticcerie per la prima colazione.
.

Esso è composto da un panino al latte,
che viene aperto praticando un piccolo foro nella parte inferiore,

riempito di crema pasticciera o al cioccolato,
quindi, una volta rimesso il tappo,
il dolcetto è spennellato di albume,
rotolato nel pangrattato
e quindi fritto.



Come si suol dire : Una botta di vita....
anche calorica ,ma, fidatevi è una squisitezza.
Tant'è che chi compare in questa foto ?

Il fido Billy che pretendeva,
senza risultato, la sua parte....

Abbiamo nominato i panini al latte...
Eccoveli in tutta la loro bontà
.
Le iris più buone sono fatte con questo tipo di panini, in vendita anche nei supermercati...
Da notare che tra gli ingredienti che servono per prepararli, figura lo strutto, ingrediente usatissimo nella preparazione di piatti tipici locali.
Esso conferisce fragranza e morbidezza e, a parere della scrivente, NON PUO' ESSERE SOSTITUITO SENZA ALTERARE GUSTO E CONSISTENZA DEGLI IMPASTI
Della serie : se abbiamo problemi di colesterolo mangiamo un'altra cosa....

I summenzionati panini al latte,peraltro,sono così buoni,
da costituire essi stessi senza alcun altro companatico,
un'ottima colazione o merenda....

La granita


Inutile parlare di un piatto che la pasticceria di tutto il mondo invidia alla Sicilia,
ribadisco solo che, ma voi già lo saprete,
una cosa è la granita, altra la granatina.
Ciò che vantano come granita molte pseudogelaterie in giro per l'Italia, non è altro che ghiaccio tritato con l'aggiunta di sciroppo.
La vera granita invece viene lavorata dall'inizio, insieme alla frutta (secca o fresca che sia ).

Vari i gusti delle granite :
caffè, limone, mandorla, pistacchio, pesca, cioccolato, fragola.
Ma per il catanese il gusto top è
Gelso-Mandorla,
binomio con il quale si unisce l'acidulo del gelso al dolce della mandorla.
.
Qui un particolare :

foto scattata in un bar della zona.
Il bicchiere d'acqua in questione viene servito con la granita.
Una delle prime cose che l'emigrante impara andando fuori Sicilia è che ....
non esiste questa delicatezza dalle altre parti....

Come tutti sanno la granita viene accompagnata dalla brioche cò tuppu



Anche in questo dolce l'ingrediente principe è lo strutto, ricordo poi la presenza di uova nell'impasto, a differenza delle brioche cò zuccheru.

La filletta di Bronte

La granita non vi attira,
volete un dolce genuino che vi parla d'altri tempi ?

Eccovi qualcosa di cui sono golosa,
che mi ricorda i tempi di quand'ero bambina
e la mia mamma e papà insegnavano a Bronte :
la filletta


Semplice e gustoso, composto da sola farina, zucchero e uova,
disponibile anche nella variante con pistacchi,
questo dolce antichissimo e soffice
viene cotto in speciali padelle di rame poste tra due bracieri.

Se volete altre informazioni
ecco da dove prenderle :
bronteinsieme.it/7tr/dol_tip.htm#fillet
(premettendo www. )

Io quella della foto me la sono mangiata
......

S'è fatta nà certa....come si dice a Roma,
che famo ?

ovvio....si pensa al pranzo !

E lo si fa in maniera sicula....

Cominciamo dai

RUSTICI
ovvero
la tavola calda catanese.

Ogni catanese che si rispetti
ricorda il tripudio di sensazioni che si prova a veder , sin dalle 9 del mattino,
una vetrina così :

in cui campeggiano :

cartocciate (o, più italicamente, accartocciate)

i cui ingredienti base del ripieno sono prosciutto, pomodoro e mozzarella , con le varianti ai funghi, alle uova, agli spinaci, alle melanzane, alle olive ;

le pizzette ;

le bombe al forno
( esistono anche quelle fritte )
:
prosciutto, mozzarella e a volte besciamella

le cipolline :
prosciutto,pomodoro,mozzarella,cipolla e olive nere.

Ed, infine....
rullo di tamburi....
il mitico ARANCINO !

Qui nella foto vedete quelli al ragù,
con la punta in sù,
quelli al burro dalla forma tonda,
quelli agli spinaci ed al salmone
dalla forma ovale....

Primo piano per sua maestà
l'arancino al ragù,
e sottolineo ragù, e non sugo,
come talvolta capita che te lo propinano
da varie parti,
Sicilia, haimè, compresa....
e
per suo fratello
l'arancino al burro


Se pensate che tutto questo delirio
si trova nei bar la mattina
già dalle 08.30-09.00,
insieme ad una varietà esagerata di colazione,
iris, granite e pasticceria varia compresa,
vi renderete conto
che c'è da uscire fuori di senno...
ed io,
modestamente,
lo uscii...


Ma voi non siete come me,
siete per caso di gusti più tradizionali ?

Bene,
vi andrebbe un pò di questa ?




La salsiccia siciliana

Ah, non chiedete che tipo di carne si usa,
perchè il mio macellaio ha risposto :
si rassegni,
questa la troverà solo qua,
perchè il sapore della carne dipende da cosa mangia il maiale, oltre che dal taglio,
ed i maiali del Lazio mangiano diversamente da quelli siciliani.

Gusti tradizionali :


  • semplice, ovvero sale e pepe
  • sale, pepe e finocchietto
  • cunzàta, ovvero sale, pepe, formaggio e pomodoro
  • ma esiste anche ai funghi, ai peperoni, e all'onnipresente pistacchio.
Ma come, la Sicilia è un'isola,
ed il pesce ?

La macchina fotografica ha colto le foto di un pesce nostro tipico,
i masculini

Appartenenti al pesce azzurro,
e da non confondersi con le sardine,
ma se proprio si vuole, assimilabili alle alici,
essi vengono sfilettati

e consumati prevalentemente cotti alla piastra,
e conditi con olio, prezzemolo e limone

o lasciati marinare,
sempre con olio evo , prezzemolo e limone,
finchè la marinatura cuocerà il pesce...

Il melone gialletto

Ah, ed ora un pò di buona frutta...

Dolcissimo e rifrescante
si caratterizza per le sue proprietà drenanti :
se lo mangiate plin plin assicurata....

La torta con le fragoline di bosco

Clara ordinò una fetta di torta :
pandispagna, crema pasticciera,
panna fresca (rigorosamente di latte),
bagna liquore Strega e fragoline di bosco...

prese la forchetta,
si accinse a mangiare un boccone,
già con l'acquolina in bocca e....

e
si accorse che era solo un sogno...
come un sogno finora è stato per me mangiare questa,
che apparentemente parrebbe una semplice torta,
ma che in realtà è il mio dolce preferito,
fuori dalla Sicilia.

Si accettano consigli su eventuali pasticcerie papabili nel Lazio
(anche se ormai sono sfiduciata sull'argomento ....)

Svegliatasi con un senso di smarrimento misto ad una neppur tanto vaga arrabbiatura per
essere stata ad un passo dal mangiare il suo dolce preferito,
Clara si vestì velocemente
e decise di fare un giro per la città che la ospitava :
dopotutto la Sicilia è anche arte,
non solo cibo.

Fu colpita da una vetrina che esponeva ceramiche




e lastre di pietra lavica ceramizzata



raffiguranti le avventure e gli amori di cavalieri d'altri tempi :
la storia di Orlando, di Rolando, dell'imperatore Carlo Magno,
della lotta tra i sarracini, i musulmani, ed i cristiani.

Queste imprese,
narrate dall'Ariosto nell'Orlando furioso,
sono poi anche alla base, tra l'altro,
insieme alla Chanson de Roland ed alla Gerusalemme liberata,
delle rappresentazioni tipiche del teatro dei pupi siciliani,
marionette con cui i cantastorie,
raccontavano le vicende epiche in questione...

Si ringrazia il negozio Ceramiche d'Autore di Pedara,
www .vsceramichedautore.it
per la gentile collaborazione
e per avermi permesso di fotografare le opere ....


E mentre che c'era,
perchè non fare rifornimento di altri prodotti da portare a casa vista la loro tipicità ?

Acquistò :

semi di sesamo e di papavero,
pistacchio tritato
marmellata di mandarini e sciroppo di mandarino

caramelle carruba
composte da zucchero,glucosio ed estratto di carruba (la cui farina viene usata come addensante nella pasticceria, e la cui pianta è diffusa nel ragusano ).

marmellata di gelsi neri.

Il gelso è un frutto diffuso nell'isola, appartenente alla famiglia delle more.
Conosciuto sin dall'antichità per le sue proprietà lenitive ed astringenti
(tant'è vero che le nonne usavano darlo ai lattanti in caso di congestione delle gengive allo spuntare dei primi dentini ),
esso esiste esiste nelle varietà bianco,
la cui foglia veniva usata per nutrire la larva del baco da seta, e nero.
Nella pasticceria è usato per fare sciroppi, granite, infusi, marmellate, ecc...

S'era fatta l'ora di tornare da Billy....

Lo trovò che riposava tranquillo

e lo guardò con infinito amore :
in un'epoca in cui i governi autorizzano eccidi di massa di animali innocenti,
lui era stato fortunato ed aveva trovato coccole e rispetto.

Il cane a vederla si destò

e corse a prendere la palla


Oh Sicilia mia quanto ci manchi,
e quanto il nostro "essere" è connaturato a te...


S'è fatta l'ora di cena :
una bella insalata vi va ?

Ok, allora prepariamola con il cocomero,
in dialetto citrangolo
,
pomodori datterini, cipolla di tropea,
un buon olio siciliano,
e, se vi va, un pò di origano dop delle nostre parti....

Ah, ovviamente poi si fa scarpetta....

Come, non digerite la cipolla ?
No problem,
vi faccio conoscere una verdura con la quale si prepara una minestra tipica del catanese.
Signori...vi presento i taddi di cucuzza, ossia di zucchina, detti anche tenerume.

Non sono altro che germogli e foglie delle zucchine verdi siciliane,
questi delle foto sono già stati,
chiaramente, puliti dal mazzo.
Se volete preparare una minestra rinfrescante
prendete dei taddi già mondati e lavati,
metteteli in una pentola nella quale avrete messo ad appassire della cipolla con olio evo e pomodorini.
Aggiungete i taddi, quindi un pò d'acqua a coprire,
e fate cuocere fino a che la verdura sarà tenera.
A questo punto aggiungete la pasta, condite con formaggio grattugiato e peperoncino,
e la vostra minestra sarà pronta.

Io comincio ad essere stanca,
e voi pure che m'avete seguito sin ora.
Ci meritiamo un premio...

Signori e signore,
tappeto rosso per......

I crispeddi c'angiova e cà ricotta



Questi squisiti fritti,
da non confondersi con le crispelle di riso di San Giuseppe,
nascondono in una pastella croccante fuori e morbida dentro,
un'anima di ricotta o di acciuga...

L'impasto della frittella, particolarmente morbido,
è lavorato con abilità dai crispellai,
che producono questa autentica ghiottoneria,
nelle varie crispellerie diffuse nell'isola.

Lo so che abbiamo parlato già a lungo di cibo,
però prima di chiudere un'altra cosa ve la devo proprio mostrare :

La mostarda di fico d'india

Essa si produce mettendo il mosto di fico d'india
a seccare su formine di terracotta,
che lasciano i tipici disegni che potete intravedere dalla foto.

Per tradizione si mangia insieme ai totò, alle reginelle, alle ramette di napoli, in occasione della festa dei defunti.
Mangiarne un pezzo per me è stato equivalente a onorare una devozione....

Bene,
il nostro viaggio è giunto alla fine,
ed il mio tempo in Sicilia pure.

Vi ringrazio di aver vissuto con me
un pezzo della mia anima.

Clara richiuse le valigie e le portò all'ingresso :
era giunto il tempo di andare...
Avrebbe vissuto un'altra vita,
altri luoghi,
con la consapevolezza che noi siamo ciò che siamo stati.

Si avvicinò alla madre e, mentre lei nascondeva furtiva una lacrima,
la abbracciò stretta stretta e le mormorò :
Ti voglio bene lo sai ?E guarderò le cose con gli occhi tuoi anche se non sarai con me,
e racconterò a mio figlio di te,
anche se sarai lontana per vederlo crescere.

Billy la guardò stranito e malinconico


e lei lo guardò per l'ultima volta


Al mio popolo di indomabili sognatori,
di creativi a volte con poco senso della realtà,
al mio popolo di migranti,
disposti sempre a mettere in gioco se stessi pur di "esserci".
Al mio popolo di famiglie strattonate,
rassegnate,
private del diritto di vivere accanto ai propri figli e nipoti.

A voi dedico questo mio pezzo di cuore....
ed a chi è disposto ad accogliere l'altro a prescindere da dove viene
il mio plauso e tributo.....

Marina di Cerveteri,
li 09/09/2011
Valeria


Billy è morto qualche giorno dopo aver scritto questa storia,
ed il suo sguardo rimarrà impresso per sempre nel mio cuore.

Ciao cucciolo,
è già passato un anno
ma sei ancora vicino a noi...

4 commenti:

  1. ....eccole ,sono arrivate....LE LACRIME BUONE.....solo tu potevi descriverci in maniera così esamplare....solo tu potevi "mostrarci" attraverso le ns tradizioni culinarie....e solo tu potevi farmi piangere lacrime buone.....riesci sempre ad emozionarmi....di questo ti ringrazio

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    1. Manco da dieci anni dalla nostra splendida terra, ed ancora non mi rassegno, e, pur sapendo che la vita non mi consente di tornare, lì ho lasciato un pezzo di cuore, che ogni tanto sanguina per la lontananza.
      La mia anima ferita, ancora una volta ha parlato, di altri cuori infranti, e madri malinconiche che aspettano le feste per riabbracciare i figli.

      Molto altro ancora racconterò, perchè questo è il destino della nostra gente.

      Ti abbraccio forte ...

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