domenica 16 settembre 2012

Lettera ad una figlia mai nata



Ci vuol coraggio talvolta nella vita,
il coraggio di capire cosa si vuole,
di cercare di realizzarlo,
e poi di cambiar strada quando si capisce 
che il sentiero intrapreso ci porterà a perderci.

Ma oggi voglio esser coraggiosa anche in un altro modo
:
svelando quella parte di me più vera,
più sofferta,
ma anche più genuina
che mi rende ciò che sono.

Questa lettera l'ho scritta quasi un anno fa, il 12 dicembre,
quando ho preso la decisione forse più difficile della mia vita 
:
smettere di cercare il mio secondo bambino.

E' con levità con vi porgo questa parte di me,
ora che è passato un pò di tempo,
sperando che possa essere d'aiuto a qualche altra donna in difficoltà.

Questa storia ha i toni del grigio e del rosa,
perchè nel dolore c'è la tenerezza,
e perchè, a volte,
noi donne sappiamo essere,
semplicemente,
noi stesse
.............


Dolcissima bimba mia,
creatura a lungo cercata e desiderata,
scrivo queste righe perchè siano di testimonianza ad altre donne che, come me, inseguono con il cuore e con tutto il proprio essere, il sogno di diventar madri.

Ci ho messo quasi 4 anni dopo Francesco, a capire che volevo essere di nuovo mamma ....
non avevo passato un periodo facile, e l'incognita della gravidanza e del cambiamento mi terrorizzava, perchè temevo avrebbe fatto colare a picco equilibri a fatica appena trovati.

Quando ho scoperto di essere ipertesa ho fatto tutto ciò che mi consigliavano i medici prima di iniziare a tentare: sono dimagrita, ho curato innanzitutto la pressione, ho fatto accertamenti su accertamenti per verificare che potessi sostenere la gravidanza.

Questa situazione mi dava ansia, perchè molti farmaci ipertensivi sono incompatibili con la salute del feto ed agiscono sul sistema nervoso centrale di chi li prende, causando nervosismo, crisi d'umore, o tachicardia, o al contrario spossatezza.

Ho cercato altre strade, ho provato a deviare le energie potenti della mia anima, attraverso la catarsi della scrittura, e la sublimazione dell'arte, espressa in particolar modo nella decorazione.

Ci ho messo tutta me stessa in quest'impresa, mentre la mia pressione non si adattava alle nuove terapie idonee allo scopo, e rischiavo la mia salute.
La pillola che prendevo non ti avrebbe fatto male, ma mi dava effetti collaterali spesso difficili da gestire, crollavo esausta sul divano la mattina alle 11, avevo freddo in modo non normale.

Se andava bene la pressione cominciavano i problemi di ciclo, sistemato il ciclo risballava la pressione.

Ed in tutto questo il mio cuore, non quella parte fisica di me, ma la mia parte più istintiva, genuina e affettiva, soffriva, si esauriva, reagiva.....

Un dolore assiduo, costante e lancinante mi accompagnava, non era dolore fisico, era l'incapacità di adattarmi ad un contesto nel quale mi ero trovata per caso, la piccola realtà nella quale vivo, un borgo in cui ogni iniziativa viene desolantemente e tristemente lasciata morire....

Come Don Chisciotte facevo le mie battaglie contro i mulini a vento, e a furia di prender mazzate ho imparato la dignità della solitudine : cordiale con tutti e amica di nessuno.

Non dico di esser perfetta, tutt'altro, ma quando mi dicono sprezzantemente che io sono diversa è perchè è vero : io sono diversa !

Ed il punto non è, o non soltanto, se questa mia diversità sia giusta o sbagliata, il punto è che questo, unito alla mia sensibilità, mi porta a star male.

Ho cambiato ginecologa, mi ha detto che dal suo punto di vista è tutto ok e mi ha consigliato una visita specialistica, la cardiologa mi ha dato una nuova terapia ipertensiva.

Ho ricominciato.....

Ho ricominciato.....e ricominciato.....e ricominciato ancora,
ogni giorno in questi 4 anni, per essere più serena e creare le condizioni per darti la vita, e nel frattempo mettevo tutto l'amore che posso nel tentare di concepirti.

La mia anima in cerca d'amore ha creato la favola di Emma per te, figurina tenera e coscienziosa, che cerca l'ingrediente segreto per le torte perfette, e facendo ciò cerca di carpire il segreto della vita e della felicità.

Tu sei nel mio cuore bimba mia, e lo resterai per sempre, ma ad un certo punto è cambiato qualcosa.

Perchè io ho riconosciuto in me quel dolore sordo, quei batticuore improvvisi che ti attanagliano a volte lasciandoti senza fiato.

Ed ho capito che è ora di dire basta.....perchè una persona intelligente si rende conto che un cammino va cambiato se porta in un posto sbagliato.

Perchè io ho Francesco, ed a lui devo una madre presente ed in salute.

Avevo tutto ad un soffio....o forse no, non l'ho mai avuto, mi illudevo fosse così nel mio tentativo di spuntarla.

Ma la vita non è una lotta, anche se io mi sento un guerriero sconfitto.

Ed oggi ho capito che non importa dove arriviamo, ciò che conta è il modo in cui ci arriviamo, e se ce l'abbiamo messa tutta, per arrivarci.

Io so di averlo fatto, anche a costo di perdermi, anche quando la mia anima invocava il silenzio, l'atarassia dei greci, per non provare più alcun sentimento e non soffrire più.

Mia madre dice che io sono ipersensibile, e che devo cercare di cambiare questo lato del mio carattere.

Io sono orgogliosa della mia ipersensibilità, perchè mi distingue dagli altri e mi fa andare oltre....
.....oltre le righe, cogliendo gioie e dolori dell'animo umano, oltre i colori dell'arcobaleno, che compongono lo spettro delle esperienze della vita.

Oggi ho fatto il prelievo per sapere se sono incinta, domani ritirerò il test e saprò se devo lasciarti andare, come un sogno, o se sei parte di me.

Sai, ho pensato a lungo di essere donna a metà, perchè quest'ansia, che si ripercuote poi sulla pressione, sull'alimentazione, sulla mia gastrite e, purtroppo sulla mia vita tutta, mi ha tenuto in ostaggio per tutta la vita, e oggi non mi sta dando la possibilità di continuare a tentare di rimanere incinta.

Forse non saresti nata comunque, forse non saresti stata una bimba ma un bimbo, forse avrei dovuto tentare altre strade o rivolgermi a specialisti diversi.

Forse, forse, forse, è importante ?

No, ciò che importa sicuramente è che io ritrovi me stessa, e l'amore che ho messo nella tua ricerca è probabilmente lo stesso che ho messo nel far venir fuori la bimba che c'è in me, quella che giocava col vento e voleva cambiare il mondo con il suo entusiasmo.

E questa consapevolezza oggi mi porta, alla soglia dei quarant'anni, a dire serena : ecco, son questa, ciò che verrà, anche se non è ciò che speravo lo affronterò a testa alta, sempre fiera di me stessa.

Non è importante cosa scoprirò domani, ciò che conta è il modo in cui affronto la vita, oggi, anche se mi sento come un cane bastonato.

Quindi se il mio cuore non mi tradirà è con questo spirito che domani aprirò il risultato del test....e se fosse negativo ti lascerò andare....ed i mughetti tintinnanti soneranno nella valle perchè il mio sogno di maternità è volato a Dio.
Alle mie compagne di cammino, donne e madri

Ed a coloro che tentano con ogni sforzo di essere madri,

perchè Dio dia loro la forza di continuare il tentativo...
e la serenità di trovare un altro senso alla vita se il loro sogno non può realizzarsi.


13/12/2011
  :
Dalla mia favola.....
............

Il vento soffiava impetuoso a Terra di Laggiù,
ed il suono dei mughetti tintinnanti
si propagava dalla valle fino alle montagne.

Una strana malinconia pervase la piccola fatina,
ed Emma corse a guardare la distesa di fiori.

Tra loro uno,
ancora chiuso, e non ancora sbocciato,
cominciò la sua danza,
e lei capì che così iniziava il suo viaggio fino a Dio.

Poi la piccola fu attirata
da uno specchio d'acqua da cui piccole farfalle di luce
si ergevano verso il cielo.

S'avvicinò
e la vide
:
Mamma ...

chiamò con voce rotta di commozione.

La figura eterea di donna
sorrise alla bambina,
e con voce tenera le disse
:
Ricorda sempre,
piccola mia
che io sarò in te
e tu in me.

Ed ora vai,
e cerca la tua strada.

Ed in quel momento
la figura adulta e la piccola fatina
divennero un tutt'uno,
e come per incanto,
Emma si vide giovinetta
e capì qual'era il suo destino.

E dalla valle dei mughetti
un arcobaleno si levò fino a Dio......
                
        
                 
                                                   

12 commenti:

  1. sei troppo brava.......te lo ripeto anche qui!!un bacio grande Antonella Romani

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    1. ANTONELLA, GRAZIE DI AVER CONDIVISO UN PEZZO DEL MIO CAMMINO CON ME.....
      <3

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  2. Leggerti è come essere cullati dolcemente...
    spesso questo dondolio fa scendere giù una lacrima che sta lì a velarmi gli occhi... il più delle volte è una lacrima di commozione perchè ciò che leggo è così tenero che mi accarezza il cuore, a volte è una stilla di sordo dolore perchè ciò che scrivi tocca corde che ancora fanno male... altre volte ancora mi fai piangere dal ridere per le situazioni esilsranti che sai così ben descrivere a parole...
    E tutto ciò perchè tu scrivendo sai fare una cosa che a pochi riesce... emozionare... e chi si emoziona vive...
    Mi ritengo davvero fortunata di aver avuto occasione di incrociarti nel mio cammino e ti auguro ogni bene...

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    1. Anche se non ti fossi firmata ti avrei riconosciuta tra mille : tu ti emozioni perchè hai il dono di andare oltre , perchè sei unica, perchè percepisci tutte le sfumature emotive di chi ti sta vicino.
      Io sono stata fortunata ad incontrarti, e quando alla mia veneranda età si incontra un'amica vera, non la si lascia più andare....
      Avvisata eh !
      :-)

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  3. Cara jacinta,con emozione ho letto le tue parole che mi riportano a più di 27 anni fa,quando anche io ho cercato continuamente di dare un fratellino alla mia bimba,ma io al contrario di te ho avuto due aborti ,ho sperato sempre però,fino a quando per una malattia,mi hanno chiuso le tube e tutte le mie speranze sono volate via come i miei due bambini mai nati.....ora mia figlia ha 31 anni e la sua presenza mi fa ringraziare Dio ogni giorno perchè lei è qui,tu hai Francesco che ti riempirà la vita vedrai, anche se non ti nego che ancora oggi il mio pensiero va quei bimbi che non ho mai conosciuto...tu hai il dono di mettere per iscritto i tuoi sentimenti e emozioni ...continua così cara...ti abbraccio

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    1. Non so che avrei fatto se fosse successo a me, grazie del supporto
      :-)

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  4. ho letto e riletto le tue parole...uno specchio di quello che io provo, anche io ho un bimbo di 10 anni e sono anni, tanti , che provo senza successo....il mio dolore sordo e il mio vuoto nel cuore sono sempre lì, ancora spero, ancora ci credo...ma la speranza si indebolisce e cerco di essere presente a mio figlio e alla mia famiglia con amore...ma questo è un dolore solo mio che non posso condividere con il mio compagno, per lui significherebbe essere troppo fragile...e così questa speranza e questo vuoto abitano in me, convinta che la mia "Chiara" sarebbe stata una luce bellissima in più nella mia vita! assurdo come possa sentirsi la presenza fisica di una persona che non c'è! eppure lei c'è, forse solo nel mio cuore....ti abbraccio e abbraccio i tuoi sogni!

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    1. Forse nei figli riponiamo speranze, sogni, che ci permettono di essere migliori.
      Forse nei figli noi cerchiamo noi stessi, o il nostro alter-ego, che ci tenga compagnia e sia migliore di noi.
      So solo che credo che esiste il bene, ed il male, e son convinta che l'amore, seppur non realizzato, per una creatura che non è venuta al mondo, possa essere più fisico della vita quotidiana che a volte è spenta e priva di passione.
      Il problema poi è che, quest'enorme energia, dobbiamo deviarla verso altre forme, se vogliamo sopravvivere e non soccombere a noi stessi.
      Ti abbraccio !

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  5. Carissima, non sapevo di questo tuo blog, ma attraverso fb ci sono approdata! Chi ti scrive è ciò che 56 anni fa fu diagnosticato a mia madre come 2 fibromi da asportare, ma nel momento in cui la portarono in sala operatoria scoprirono invece che non si trattava di 2 fibromi ma di una bimba di 3 kg e mezzo in posizione podalica che voleva nascere. Mia madre si ritrovò tale a 40 anni dopo aver perso tantissimi volte il bimbo tanto desiderato, pur non avendo nessuna patologia manifesta che ne impedisse lo sviluppo. Qualche volte i miracoli accadono!! Il tuo tesoro ce l'hai ed hai tantissimo amore da dargli. Ho imparato con gli anni che Wilde aveva ragione, la felicità non è avere quello che si desidera , ma desiderare ciò che si ha. Sei già una mamma splendida e per il tuo Francesco sei tutto!! Ti abbraccio con tanto affetto
    Resy

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    1. Sono consapevole della fortuna che ho, però ogni volta che vedo un neonato il desiderio di stringerlo a me, sentire il suo calore ed il suo odore di cucciolo, mi pervade, direi una bugia se dicessi di no.
      Tuttavia mi rendo conto che sarei un'ingrata se non ammettessi che, in fondo, un figlio l'ho già avuto.
      Questa lettera ha voluto essere una testimonianza di come l'istinto materno possa essere così potente in una donna, e di come, nonostante tutto, nella vita alla fine sopravviviamo a noi stesse, nostro malgrado.

      Grazie dell'affetto, ti abbraccio anch'io :-)

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