Capitolo 2 :
La valle dei mughetti tintinnanti
La valle dei mughetti tintinnanti
L'avevamo lasciata così
:
La fatina si sentì rigenerata,
poi guardò la nonna e disse trionfante
con una luce negli occhi :
Ho capito dove cercare....
e facendo risuonare tutta la valle con i suoi risolini
corse via
danzando nel vento ....
poi guardò la nonna e disse trionfante
con una luce negli occhi :
Ho capito dove cercare....
e facendo risuonare tutta la valle con i suoi risolini
corse via
danzando nel vento ....
Ed ecco come continua la nostra storia
:
Ma dove corri ?urlò fata Vaniglia alla fatina irrequieta
che, nel frattempo,
aveva già raggiunto il fondovalle.
- Devo andare a trovare Fata Matilde,
sono certa che avrà la risposta alla mia domanda -
rispose la bimbetta.
Correndo incespicò nella radice di una pianta.
Hai, che dolore !
si sentì.Vai più piano,
così mi fai male !
Chi parla ?
chiese la bimba sgranando i suoi grandi occhi color nocciola.
Sono io...
rispose la pianta vicino a lei.
Emma si avvicinò incuriosita
e la guardò meglio :
aveva l'aspetto di una grossa nuvola rosa
cui erano appesi grossi frutti gialli
con puntini neri.
Chi sei ?
O cosa....sei ?chiese la fatina.
Sono un cespuglio di cedràgola,
fu la risposta.
Mai sentito nominare
- disse sospettosa la fatina,
ed annusò un frutto.
Assaggiane uno !
- insistè la pianta -
ma non tirare troppo forte nel prenderlo,
la ammonì.
Emma prese delicatamente il frutto e lo assaporò :
aveva il profumo del limone
ed il sapore della fragola.
Perfetto per una sera d'estate
- pensò la cuochina in erba -
da usare in una granita,
o nel famoso Cheesecake di Fata Sacherina,
la Fata Pasticcera Capo,
che si dava arie di gran chef,
ma,
le cui torte,
a Emma non piacevano,
non si spiegava il come ed il perchè,
ma c'era qualcosa che non le tornava
ogni volta che leggeva o assaggiava
una delle sue ricette,
come se mancasse qualcosa....
Sarà mica l'aroma di cedràgola ?
- si chiese la bimba -
e, per sicurezza,
ripose il frutto tra le pieghe del suo tutù.
Poi garbatamente salutò e si rimise in cammino.
Intanto il cielo si colorava dei colori dell'arcobaleno :
stavano iniziando i preparativi della festa annuale
e tutti gli abitanti di Terra di Laggiù
si preparavano all'evento.
Stormi di rondini dal becco rosa
provavano le coreografie aeree con i fenicotteri rossi.
Sul prato delle margherite lilla era stato allestito un palco
e lì,
la banda diretta da Fata Viola,
specializzatasi al Conservatorio delle Arpe Celesti,
provava una dolce sinfonia.
Il coro degli usignoli intonò l'inno
All You Nids Is Love,
composto dallo gnomo Poeta John,
gli animali del bosco si adunarono intorno al palco
in un religioso silenzio,
e per un attimo il tempo si fermò.
Fu tale la commozione seguita al brano
che Mastro Gufo Gran Cerimoniere
e Miss Tacchinella
che, invece, si occupava di tessere i costumi,
si scontrarono per sbaglio,
e ne uscì fuori una gran pioggia di piume.
Il che provocò a catena una gran quantità di fatti,
che non sta a noi adesso raccontare....
Ma torniamo alla nostra fatina....
dove sarà mai finita in tutta questa confusione ?
Sazia del pasto inatteso
s'era appisolata sul prato
quando fu svegliata dai risolini divertiti degli orchestrali che avevano appena assistito
all'inatteso siparietto.
Si destò,
e si rimise in cammino aumentando il passo,
arrivava l'imbrunire,
e per allora voleva essere a destinazione.
Superò correndo il Lago delle farfalle
e, finalmente,
giunse alla sua meta.
Imboccò un viottolo scosceso,
quasi nascosto da rampicanti con minuscoli fiori
gialli e rosa perla.
Poi, sull'uscio di una casetta,
vide Fata Matilde,
intenta a prendersi cura teneramente
delle preziose piante che le erano state affidate.
Bimba mia !
- le disse stringendola a sè -
ero stata avvisata della tua venuta ,
questa notte sarai mia ospite,
e domani ti accompagnerò dove vuoi,
ma non posso prometterti che alla fine
la tua ricerca sarà conclusa.
L'importante è tentare...
- disse saggia la bimba -
e Matilde si commosse,
pensando che la sua figlioccia era già diventata grande.
Voi vi chiederete,
ma dove abitano le fate ?
Sssssh....questo è un segreto !
Vi dirò solo che ognuna di loro
ha una casetta fatta a misura della sua abitante
che, quasi sempre,
la costruisce e la personalizza,
rendendola impossibile da replicare.
La casa di Matilde era stata ricavata all'interno di un albero di gelsomino,
ed il profumo inebriante dei fiori inondava l'aria
trasmettendo eccitazione per il futuro, e nel contempo serenità e tranquillità.
Emma sbadigliò assonnata,
era ora di riposare,
la giornata seguente sarebbe stata densa di emozioni.
Appoggiò la testolina sul giaciglio
di petali e fili d'erba intrecciati sapientemente tra loro e s'addormentò.
Fu svegliata,
quasi all'arrivo dell'alba,
dal rumore di un dolce tintinnìo proveniente dalla sua finestra.
Ancora tra la veglia e l'incoscienza
rimase beata a riposare per un pò.
Poi, incuriosita,
decise di scoprire cos'era quel suono misterioso.
Solo allora si accorse che l'albero di gelsomino,
che ospitava la casa di Fata Matilde,
si ergeva su una valle di bellissimi, meravigliosi
e minuscoli mughetti.
Ma, ancora,
non riusciva a capire cosa fosse a provocare il suono udito.
Si stropicciò gli occhi,
si stirò per bene il tutù
e corse in cucina,
dove una premurosa Fata Matilde
stava preparando il necessario per il viaggio che avrebbero fatto quel giorno.
Vedo che siamo mattiniere,
- disse alla bimbetta impaziente -
Bene, vuol dire che partiremo prima,
sei pronta ?
Emma guardò oltre la finestra :
il cielo adesso pareva striato da venature tra il grigio ed il lilla,
ed una tenue brezza mattutina
si alzava nell'aria
e con il suo tepore riscaldava corpo ed anima di chi la percepiva.
Poi si intese di nuovo :
Din din...Din din...
Stavolta la fatina non ebbe più dubbi :
il suono proveniva dalla valle dei mughetti.
Così domandò impaziente alla madrina
:
Prima di partire
vorrei sapere cos'è questo strano tintinnìo
che s'ode a tratti nella valle.
Fata Matilde la prese per mano,
ed insieme volarono tra i mughetti ondeggianti,
che si muovevano al ritmo del vento,
quasi a formare una danza.
Li vedi questi minuscoli fiorellini ?
- disse la più grande alla più piccina -
sono i bambini che stanno per venire al mondo.
Ma,
talvolta capita
che il Buon Dio ne voglia tenere qualcuno con sè,
per renderli parte di un progetto più grande.
Così,
quando questo avviene,
ed il bimbo non viene concepito,
o muore nel grembo della mamma prima di essere nato ,
il fiorellino che racchiude la sua anima,
il mughetto che, tra gli altri, vedi nella valle,
danzando accompagna la sua anima a Dio,
ed il tintinnìo che senti è il suono del suo frammento di luce che arriva in cielo.
Oh !- disse commossa la bambina,
piangendo addolorata. -
Perchè piangi ?
- la confortò Matilde,
guardando il cielo ora striato di luci argentate -
ogni stella riempirà di luce il cammino
di chi l'ha amata,
di chi l'ha cercata
anche se non l'ha avuta.
E la consapevolezza di aver cercato sempre l'amore,
anche a rischio di non vedere il proprio sogno realizzato,
darà a colei che ama la speranza di cambiare il mondo,
rendendolo un posto migliore.
Non capisco
- disse Emma -
capirai un giorno,
mormorò la madrina stringendola in un abbraccio .
Ed ora mettiamoci in viaggio,
ci aspetta un lungo cammino....
che, nel frattempo,
aveva già raggiunto il fondovalle.
- Devo andare a trovare Fata Matilde,
sono certa che avrà la risposta alla mia domanda -
rispose la bimbetta.
Correndo incespicò nella radice di una pianta.
Hai, che dolore !
si sentì.Vai più piano,
così mi fai male !
Chi parla ?
chiese la bimba sgranando i suoi grandi occhi color nocciola.
Sono io...
rispose la pianta vicino a lei.
Emma si avvicinò incuriosita
e la guardò meglio :
aveva l'aspetto di una grossa nuvola rosa
cui erano appesi grossi frutti gialli
con puntini neri.
Chi sei ?
O cosa....sei ?chiese la fatina.
Sono un cespuglio di cedràgola,
fu la risposta.
Mai sentito nominare
- disse sospettosa la fatina,
ed annusò un frutto.
Assaggiane uno !
- insistè la pianta -
ma non tirare troppo forte nel prenderlo,
la ammonì.
Emma prese delicatamente il frutto e lo assaporò :
aveva il profumo del limone
ed il sapore della fragola.
Perfetto per una sera d'estate
- pensò la cuochina in erba -
da usare in una granita,
o nel famoso Cheesecake di Fata Sacherina,
la Fata Pasticcera Capo,
che si dava arie di gran chef,
ma,
le cui torte,
a Emma non piacevano,
non si spiegava il come ed il perchè,
ma c'era qualcosa che non le tornava
ogni volta che leggeva o assaggiava
una delle sue ricette,
come se mancasse qualcosa....
Sarà mica l'aroma di cedràgola ?
- si chiese la bimba -
e, per sicurezza,
ripose il frutto tra le pieghe del suo tutù.
Poi garbatamente salutò e si rimise in cammino.
Intanto il cielo si colorava dei colori dell'arcobaleno :
stavano iniziando i preparativi della festa annuale
e tutti gli abitanti di Terra di Laggiù
si preparavano all'evento.
Stormi di rondini dal becco rosa
provavano le coreografie aeree con i fenicotteri rossi.
Sul prato delle margherite lilla era stato allestito un palco
e lì,
la banda diretta da Fata Viola,
specializzatasi al Conservatorio delle Arpe Celesti,
provava una dolce sinfonia.
Il coro degli usignoli intonò l'inno
All You Nids Is Love,
composto dallo gnomo Poeta John,
gli animali del bosco si adunarono intorno al palco
in un religioso silenzio,
e per un attimo il tempo si fermò.
Fu tale la commozione seguita al brano
che Mastro Gufo Gran Cerimoniere
e Miss Tacchinella
che, invece, si occupava di tessere i costumi,
si scontrarono per sbaglio,
e ne uscì fuori una gran pioggia di piume.
Il che provocò a catena una gran quantità di fatti,
che non sta a noi adesso raccontare....
Ma torniamo alla nostra fatina....
dove sarà mai finita in tutta questa confusione ?
Sazia del pasto inatteso
s'era appisolata sul prato
quando fu svegliata dai risolini divertiti degli orchestrali che avevano appena assistito
all'inatteso siparietto.
Si destò,
e si rimise in cammino aumentando il passo,
arrivava l'imbrunire,
e per allora voleva essere a destinazione.
Superò correndo il Lago delle farfalle
e, finalmente,
giunse alla sua meta.
Imboccò un viottolo scosceso,
quasi nascosto da rampicanti con minuscoli fiori
gialli e rosa perla.
Poi, sull'uscio di una casetta,
vide Fata Matilde,
intenta a prendersi cura teneramente
delle preziose piante che le erano state affidate.
Bimba mia !
- le disse stringendola a sè -
ero stata avvisata della tua venuta ,
questa notte sarai mia ospite,
e domani ti accompagnerò dove vuoi,
ma non posso prometterti che alla fine
la tua ricerca sarà conclusa.
L'importante è tentare...
- disse saggia la bimba -
e Matilde si commosse,
pensando che la sua figlioccia era già diventata grande.
Voi vi chiederete,
ma dove abitano le fate ?
Sssssh....questo è un segreto !
Vi dirò solo che ognuna di loro
ha una casetta fatta a misura della sua abitante
che, quasi sempre,
la costruisce e la personalizza,
rendendola impossibile da replicare.
La casa di Matilde era stata ricavata all'interno di un albero di gelsomino,
ed il profumo inebriante dei fiori inondava l'aria
trasmettendo eccitazione per il futuro, e nel contempo serenità e tranquillità.
Emma sbadigliò assonnata,
era ora di riposare,
la giornata seguente sarebbe stata densa di emozioni.
Appoggiò la testolina sul giaciglio
di petali e fili d'erba intrecciati sapientemente tra loro e s'addormentò.
Fu svegliata,
quasi all'arrivo dell'alba,
dal rumore di un dolce tintinnìo proveniente dalla sua finestra.
Ancora tra la veglia e l'incoscienza
rimase beata a riposare per un pò.
Poi, incuriosita,
decise di scoprire cos'era quel suono misterioso.
Solo allora si accorse che l'albero di gelsomino,
che ospitava la casa di Fata Matilde,
si ergeva su una valle di bellissimi, meravigliosi
e minuscoli mughetti.
Ma, ancora,
non riusciva a capire cosa fosse a provocare il suono udito.
Si stropicciò gli occhi,
si stirò per bene il tutù
e corse in cucina,
dove una premurosa Fata Matilde
stava preparando il necessario per il viaggio che avrebbero fatto quel giorno.
Vedo che siamo mattiniere,
- disse alla bimbetta impaziente -
Bene, vuol dire che partiremo prima,
sei pronta ?
Emma guardò oltre la finestra :
il cielo adesso pareva striato da venature tra il grigio ed il lilla,
ed una tenue brezza mattutina
si alzava nell'aria
e con il suo tepore riscaldava corpo ed anima di chi la percepiva.
Poi si intese di nuovo :
Din din...Din din...
Stavolta la fatina non ebbe più dubbi :
il suono proveniva dalla valle dei mughetti.
Così domandò impaziente alla madrina
:
Prima di partire
vorrei sapere cos'è questo strano tintinnìo
che s'ode a tratti nella valle.
Fata Matilde la prese per mano,
ed insieme volarono tra i mughetti ondeggianti,
che si muovevano al ritmo del vento,
quasi a formare una danza.
Li vedi questi minuscoli fiorellini ?
- disse la più grande alla più piccina -
sono i bambini che stanno per venire al mondo.
Ma,
talvolta capita
che il Buon Dio ne voglia tenere qualcuno con sè,
per renderli parte di un progetto più grande.
Così,
quando questo avviene,
ed il bimbo non viene concepito,
o muore nel grembo della mamma prima di essere nato ,
il fiorellino che racchiude la sua anima,
il mughetto che, tra gli altri, vedi nella valle,
danzando accompagna la sua anima a Dio,
ed il tintinnìo che senti è il suono del suo frammento di luce che arriva in cielo.
Oh !- disse commossa la bambina,
piangendo addolorata. -
Perchè piangi ?
- la confortò Matilde,
guardando il cielo ora striato di luci argentate -
ogni stella riempirà di luce il cammino
di chi l'ha amata,
di chi l'ha cercata
anche se non l'ha avuta.
E la consapevolezza di aver cercato sempre l'amore,
anche a rischio di non vedere il proprio sogno realizzato,
darà a colei che ama la speranza di cambiare il mondo,
rendendolo un posto migliore.
Non capisco
- disse Emma -
capirai un giorno,
mormorò la madrina stringendola in un abbraccio .
Ed ora mettiamoci in viaggio,
ci aspetta un lungo cammino....
To be continued.....
Ti ripeto che il tuo è un dono grande: parole che diventano poesia...
RispondiEliminaE' il più bel complimento che mi abbiano mai fatto....
EliminaGRAZIE !
Valeria... ho faticato ha trattenere le lacrime.
RispondiEliminaGrazie, la vera favola sei tu che riesci a scrivere d'incanto.
Donatella
Non io ho deciso che parole usare, era il mio cuore che parlava per me....
EliminaParole che accarezzano il cuore cullandolo con la dolce musica dei sentimenti....quel DIn Din che mi accompagna....io le lacrime non le ho trattenute, non ho potuto!!grazie a te che hai creato questa dolce melodia di parole e a Donatella per avermela fatta leggere!
RispondiEliminaVabbè, allora ditelo che stamattina avete deciso di farmi piangere....
EliminaDici che ho scritto una dolce melodia di parole ?
Questo complimento è esso stesso una poesia, ma, vi giuro, sono tutti immeritati.
Per me scrivere è come una terapia, mi aiuta a metabolizzare ciò che mi accade, a darmi una spiegazione.
Scrivere mi aiuta a sperare, ed a sentirmi migliore.
E quando un'altra anima si congiunge alla mia perchè suoniamo le stesse note, perchè il suono che sentiva il mio cuore è arrivato al suo....beh, mi fa sentire felice di essere viva e mi ripaga dei momenti brutti che il destino ci riserva.
Grazie ancora !
Mi associo al coro di cui sopra....le tue parole sono pura poesia....sono l'archetto che sfiora le corde di violino che vibrano ad emettere un suono dolce che giunge all'anima e la riscalda.L'emozione che provai quando lessi la prima volta questo tuo scritto è esplosa di nuovo inondandomi il cuore e colmandoni di tenerezza
RispondiEliminaAnche per me è lo stesso : ogni volta che la rileggo mi commuovo , perchè questo capitolo l'ho scritto nel tentativo disperato di accettare ciò che allora mi sembrava inaccettabile.
EliminaAvevo bisogno di assimilare ciò che mi stava accadendo, e prima di me era accaduto a persone a me care.
Da questo punto di vista scrivere è sublimare i propri desideri irrealizzati, rendendoli ( o cercando di farlo ) eterni....
mi è sembrato di sentirlo davvero quel tintinnio....spero davvero che questo mio desiderio tutto questo amore che sento per questa creatura che forse non arriverà più, mi renda davvero una persona migliore...intanto grazie per aver scritto queste meravigliose parole...
RispondiEliminaOgni volta che qualcuno legge questo racconto e se ne commuove, mi sento un poco in colpa, perchè ho smosso vecchi ricordi e dolori mai sopiti.
EliminaMa poi mi dico che questa in fondo è una testimonianza per dire : non solo a me è capitato, c'è qualcuno che mi può capire.
Ed allora tutto acquista un senso....
Semplicemente...grazie <3
RispondiEliminaIl come, dove, quando e perchè li conosci già.
Noi due non abbiam bisogno di parole.... ;-)
EliminaCiao, ho trovato questo racconto mentre cercavo conforto tra i vari link, io non so se mai il mio desiderio si avverrera ma leggendo questo tuo parole un po mi hai rasserenato il cuore descrivi sensazioni con magnifici colori che solo leggendo pare di vederli grazie, grazie tanto perché con questo piccolo racconto mi sono sentita consolata e non sola.inizierò a seguirti io sono cetty
RispondiEliminaNon vi è regalo più grande, per chi scrive, di leggere parole come queste. Grazie a te per esserti avvicinata al mio piccolo mondo.
EliminaBellissimo vale, grazie mille x avermi dato la possibilità di leggere questa bellissima storia. Un giorno la leggerò a Riccardo ...
RispondiElimina