giovedì 26 giugno 2014

Figli .... capitolo 2 : L'amore sopra ogni cosa

Li avevamo lasciati così :

"Fu così, che nel buio di una notte stellata, l'Assemblea dei bambini erranti, presieduta dal Consiglio dei Bimbi in cammino, stabilì di mandare sulla Terra due delegati, affinché potessero cercare e trovare dei frammenti di stelle, e così dimostrare all'Immenso che gli esseri umani non avevano dimenticato la loro origine dal Cielo.

L'importante incarico fu conferito a Tolmet, la Stella del mattino, come rappresentante più anziana del Consiglio.

Colei, che dall'inizio della storia dell'Umanità, con la sua razionalità aveva vigilato sul viaggio delle anime in cammino, affinché tutto procedesse in modo corretto e senza intoppi.
La sua fredda determinazione avrebbe assicurato alla missione, la necessaria credibilità per convincere Lui che i frammenti di stelle trovati erano autentici, e non fasulli, o peggio, clonati, non sia mai che quelle pesti di esseri umani fossero capaci di inventarsi pure quelli.
E poi, Tolmet era necessaria per tenere a bada quel ciclone dell'altro inviato : Milo. Il capo della Congrega dei cuori in tumulto.
Perchè, dovete sapere, cari amici, che per riconoscere e trovare i frammenti di stelle, non basta usare la razionalità, ma occorre usare un detector di cui tutti gli esseri umani siamo dotati, ma spesso usiamo poco : la capacità di metterci nei panni degli altri.
 
All'alba di un giorno qualunque del Terzo Millennio, come due puntini infinitamente irrilevanti nel continuum spazio-tempo, ma ricoperti di un'immensa responsabilità, Tolmet e Milo giungevano dunque sulla Terra per cambiare la Storia. "

Ed ora.... il seguito della storia.
 
"Ehi, voi due! da dove siete spuntati ? Spostatevi ! Che ci fate lassù ? Scendete subito ! " urlò l'uomo in uniforme a quella giovane coppia che pareva sbucata dal nulla tra le impalcature del nuovo Municipio in costruzione.
-Ecco, lo sapevo- esordì Milo rivolto alla ragazza. -Tu e le tue coordinate spazio-stellari per arrivare sulla Terra! A momenti sbucavo sulla sega elettrica, e poi, altro che missione, frullato di Milo avremmo fatto.-
"Oh, stà zitto per favore ! - replicò Tolmet stizzita- cosa vuoi saperne tu di coordinate ? E' già tanto se riesci a trovarti i piedi, con la gran pancia che ti ritrovi...

Pensiamo invece a metterci al lavoro, il Libro della Vita indicava come punto di partenza l'ospedale qui in città.
E' lì che troveremo il primo frammento di luce."

Il sole cominciava a far capolino tra le case, che pian piano prendevano vita : il borgo si risvegliava.
Tra le strade il profumo di pani e brioches appena sfornate, invadeva l'aere e invitante riportava a golose colazioni. I proprietari dei negozi iniziavano ad alzare le saracinesche, e spazzando innanzi, sistemavano le vetrine, confidando in giornate fruttuose, chè la crisi era arrivata pure lì, e implacabile si faceva sentire.

Milo, con sguardo sognante, osservava ogni cosa, mormorando ad ogni piè sospinto : "E Lui vuole cancellare tutto questo ? Ma perché ? Perché vuole farlo ? "
"Avrai le tue risposte- rispose spiccia Tolmet, che per natura non si perdeva in parole- Affretta il passo, siamo quasi arrivati."


Dietro il crinale di una collina, si ergeva come una piccola fortezza, l'Ospedale del luogo.
Il posto in cui tanti malati, e i loro congiunti con essi, trovavano conforto ai loro malesseri.

Ai piedi della struttura, un prato costantemente rasato, e tante meravigliosi cespugli di roselline nane, ricordavano agli ospiti che non bisogna mai privarsi della gioia della bellezza, anche e soprattutto quando si sta male.

Sul retro, invece, un viale di ciliegi che, con i loro fiori rossastri ricoprivano il terreno, colorava il luogo di una surreale poesia.
Proprio in direzione del viale si stava dirigendo, con fare risoluto, Milo, inseguito da Tolmet che, non riuscendo a stargli dietro, lo minacciava di vendette interplanetarie, non appena fossero tornati in Cielo.
Ma non c'era niente da fare : il frammento di luce era lì, Milo lo aveva sentito appena messo piede nell'ospedale, ne sentiva la presenza come un segugio in presenza di una preda.


Lungo il viale alberato, erano state disposte alcune panchine, per poter godere dello spettacolo dei ciliegi in fiore, e trovar sollievo all'anima.
Milo rallentò il passo e si guardò attorno, presto accompagnato da Tolmet che nel frattempo lo aveva raggiunto : una coppia di fidanzati si teneva per mano, accanto ad una carrozzella su cui prendeva il sole un'anziana signora.

Tolmet fece per avvicinarsi, ma fu bloccata da Milo :
"Non ancora- disse- , non è qua il frammento di luce che stiamo cercando."

La seconda panchina era occupata da un inserviente che, con aria veramente esausta, si stava godendo la sua meritata pausa pranzo.
Tolmet fece cenno a Milo, a chiedere se doveva avvicinarsi.

Ma Milo ancora una volta la bloccò.

Fu la terza panchina che attirò l'attenzione di Milo : ad occupare essa, due anziani, marito e moglie.

Lui in pigiama e vestaglia, era evidentemente un ospite dell'ospedale, mentre la moglie, amorevole, era in visita.
Milo ne fu certo : il frammento di luce, la prima prova da portare a Dio per convincerlo a salvare l'Umanità e interrompere lo sciopero che non avrebbe più mandato sulla Terra i bimbi designati, che sarebbero stati i nuovi nati, proveniva da quella coppia di sposi.

Chiamò Tolmet, e le mormorò : "Adesso sai vero, qual è la procedura, per catturare il riflesso del frammento di luce ? Hai portato la macchina con te ?"
"Questa ?- rispose la ragazza esibendo quella che solo in apparenza era una comune macchinetta fotografica.
"Esatto- sorrise Milo- Adesso non ci resta che premere ON e aspettare - rispose premendo un minuscolo bottoncino posto di fianco alla macchinetta fotografica. Se ho ragione io, ed il frammento di luce si trova qua, sentirà il richiamo della Perfezione, e si paleserà a noi."


Intanto il cielo sembrava essersi oscurato, e nuvoloni neri, portatori di presagi di piogge improvvise, avevano invaso il cielo.
Proprio per questo, l'anziana signora, aveva sistemato sulle spalle del marito un impermeabile, quasi a proteggerlo.
"Dobbiamo andare , tra un poco piove- mormorò lei.
"Ancora un attimo- rispose lui- è talmente bello ! -
Va bene- soggiunse lei sorridendo - ancora un attimo. E così facendo prese tra le sue la mano del marito, martoriata da cannule e flebo, e la accarezzò con tutto l'amore di cui ne fu capace.


Proprio in quel momento cominciò a scendere una minuscola pioggerellina.
E mentre Tolmet spiegava le lunghe ali per ripararsi, Milo gridò : "Guarda, innanzi a noi ! "
La Stella del mattino volse lo sguardo nella direzione indicata da Milo, e rimase senza parole :
una luce sfolgorante proveniva dai due non più giovani sposi.
"Prendi la macchina ! - urlò Milo a Tolmet- Scatta, presto ! " soggiunse.
E così fu, e quel che videro li colpì entrambi : Impresso nel fotogramma catturato dalla macchinetta, un frammento di luce proveniva dal cuore della donna. L'impronta di Dio, la prova che una volta eravamo dèi.


"Ma come .... ? " ripeteva spiazzata la Stella del Mattino.
"Hai visto che avevo ragione ? - rispose ebbro di felicità Milo- i frammenti di luce si trovano solo nei cuori delle persone che mettono l'Amore al di sopra di qualsiasi cosa, pure di se stessi. "


Poi, concentrandosi intensamente, disse ad alta voce :

" Qui Milo a Consiglio dei Bimbi in cammino : Prima prova raccolta, abbiamo il primo frammento di luce, ve ne invio l'immagine" , e premendo il tastino della macchina fotografica, il cielo buio sotto il quale si stava svolgendo l'Assemblea dei Bambini Erranti, all'improvviso fu illuminato .

L'assemblea scoppiò in un applauso fragoroso, e la piccola Lallaplum gridò : "Ma allora possiamo farcela ! Possiamo convincerlo a cambiare idea ed a mandarci di nuovo sulla Terra..."
"Non essere frettolosa- rispose Malmo, cingendola in un abbraccio consolatorio- prima dobbiamo convincerlo che l'Umanità merita di continuare a perpetuarsi."

Poi, concentrandosi intensamente, disse ad alta voce :
"Qui Malmo, Presidente del Consiglio dei Bimbi in cammino. Una sola prova non è sufficiente, continuate la missione, e ricordatevi che il nostro futuro è nelle vostre mani."


E' ora di ripartire- disse Tolmet guardando Milo- Tira su il soprabito, stavolta si vola-
E spiegando le lunghe ali, la Stella del Mattino si rimise in viaggio. Destinazione : la Speranza.
Ma questa è un'altra storia.....


.....continua......

In memoria di Olga... e di tutte le persone che non temono di amare.

2 commenti:

  1. grande e bello il sorriso eterno di Olga... Ciao maria

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    1. Già, aveva un gran cuore Olga, e sorrideva sempre.
      E quando è andata via , un pezzettino di quel cuore l'ha lasciato a noi :)
      Ciao Maria, grazie di essere passata ! :)

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