"Chissà se dunque era questa, la water music", pensò Liliana ponendo il viso sotto il getto della doccia, mentre l'acqua calda, e densa di vapore, la ristorava dopo una giornata faticosa. Perchè in quegli attimi, mille pensieri le si affastellavano in testa, più veloci della luce. E lei faticava ad acchiapparli tutti, per tenerne, in qualche modo, un ricordo.
Oh sì, ad esempio c'era quella frase, pesante come un macigno, che ogni tanto le saltava fuori : "Ognuno sceglie, più o meno consapevolmente, di essere felice"*.
Chissà se era vero poi, si chiedeva alla fine. Lei ce l'aveva sempre messa tutta, ma spesso non era bastato.
"Non basta ! " avrebbe voluto urlare a chi aveva detto quella frase. Ma poi si era resa conto che il significato di quelle parole era un altro.
Che, forse, l'intelligenza di un individuo, consiste nell'adattarsi alle situazioni, nel comprendere quali sono le cose che lo possono arricchire facendolo star bene. E nel costruire un percorso che lo porti in direzione del suo benessere, della sua crescita personale ed umana.
Non temendo di sbagliare, ma amando semplicemente la vita.
A questo pensava, mentre l'acqua scorreva copiosa bagnandole i capelli ricci ed intricati.
E nel cercar di lavare i ricci ribelli, mille voci le risuonavano dentro, mille volti, di persone a lei care, ed a volte, pure meno fortunate.
Perché lei era riuscita a trovare, in sé e negli altri, quell'energia potente che spinge ogni giorno l'individuo a dire : "Io sono".
Attraversando fiumi, valicando montagne. Superando terremoti e domando fiamme.
Ma sempre, dicendo, testardi : "Io sono !"
Ed in quella musica, in quella melodia, ognuna di quelle note prendeva forma, e lei col pensiero ne accarezzava i volti, ne leniva le ferite dell'anima, stringendo le mani spesso colme di calore e umanità mai abbastanza espressa.
Se chiudeva gli occhi le sembrava di sentirla, a volte, quella solitudine straziante di alcuni di loro, quel cuore martoriato da un senso di inadeguatezza e di fallimento.
E proprio per questo li amava. Uno ad uno. E li avrebbe protetti col suo pensiero, come un manto invisibile sopra tesori preziosi.
E poi c'erano quelli fortunati. No, non perché fossero ricchi e famosi, no.
Ma perché avevano capito subito che la vita è fatta di esperienze.
E che sei uomo a metà, se ti chiudi in te stesso e non condividi ciò che impari con gli altri, che in quel percorso ti diventano fratelli.
Li invidiava, ammise, perché loro erano stati attori della propria vita, anziché restarsene alla finestra a guardare, bloccati da una paura atavica, di far disastri interplanetari se avessero tentato. Tentato cosa ? Si chiese.
Tentato di cambiare, tentato di provare. Tentato di osare. Tentato di amare. Tentato di chiedere ciò che era giusto per sé. Tentato di andar oltre, non accontentandosi più.
"Bene- pensò- è ora di fare gli auguri ! In fondo mancano solo 2 settimane a Pasqua no ? Ed io non ho mai fatto gli auguri in modo convenzionale."
Perciò, cari amici miei, a prescindere dal fatto che vi siate riconosciuti o no, in qualcuno dei ritratti d'anime qui descritte, vi giunga il mio pensiero beneaugurante.
E sappiate che vi osservo, silenziosa, mentre percorrete il vostro cammino.
Ed in silenzio accarezzo il vostro cuore, proteggendolo col mio, a prescindere dal fatto che siate euforici, felici, stanchi o arrabbiati.
Perché non conta tanto, o non solo, raggiungere l'obiettivo.
Ma soprattutto vedere cosa si è imparato durante il cammino...
*Ah, ovviamente la frase "Ognuno sceglie, più o meno consapevolmente di essere felice", sapete tutti a chi appartiene no ?
Noo ? Sù, un pò di fantasia....
E' di Luca Parmitano, e fa parte di un'intervista pubblicata da Chairmag.it il 07/02/2013.
L'intervista la trovate qua, insieme ad altre piccole pillole di saggezza parmitanesche ;)
http://chairmag.it/2013/05/voglio-fare-lastronauta-intervista-a-luca-parmitano/#prettyPhoto
Buona Pasqua :)
06/04/2014
Per dover di precisione, a rileggerlo meglio, questo brano in alcuni tratti risente, mio malgrado, :D
RispondiEliminadell'influenza di un altro magnifico scritto del Maggiore, la lettera "Alle mie figlie",
che si trova pubblicata nel suo blog :
http://blogs.esa.int/luca-parmitano/2014/01/23/letter-to-my-daughters/?lang=it
Ho detto mio malgrado, perché per quanto abbia tentato di non farmi condizionare da alcuni brani, la potenza evocativa, la capacità di toccare le corde più nascoste dell'individuo, e la profonda immediatezza del modo di scrivere di questo autore, mi hanno arricchita di nuove e inedite prospettive, che, inevitabilmente, hanno ampliato la mia sensibilità interpretativa dell'animo umano.
Come un sassolino lanciato sull'acqua, produce onde che si propagano come cerchi concentrici, così gli input di chi incontriamo sul nostro cammino, ci influenzano e arricchiscono il nostro bagaglio culturale, percettivo, ma soprattutto, migliorandoci, ci spingono a non smettere di sognare ^_^