martedì 1 ottobre 2013

FATA MARTINA E LA STAZIONE ORBITANTE




POLVERE DI FATA ovvero ....
FATA MARTINA E LA STAZIONE ORBITANTE

- Ehi, lassù !-
Disse Fata Martina all'uomo delle stelle.
- lì da voi ci sono i temporali, come sulla Terra ?
Esiste la pioggia, e profuma di bosco bagnandovi il viso come quaggiù ?-
-Chi è che parla ?- domandò incuriosito l'astronauta, spostando lo sguardo da uno degli esperimenti in cui era impegnato.
- Io non credo agli alieni- disse ad alta voce quasi come a ribadirlo.
-Alieni ? Dove sono, chi sono e cosa sono ? - ripetè una voce di bimba concitata.
-Insomma, mostrati, e dimmi chi sei !- intimó lo scienziato spazientito.
-Sono fata Martina e vengo da Terra di Laggiù.
Le altre fate mi hanno parlato di te, e hanno detto che tu sai tutto e rispondi a tutti.
Perciò eccomi qua - disse la piccola fata accennando una piroette e planando in braccio all'astronauta.
- Piacere, sono Luca Parmitano, per gli amici Il Maggiore, AstroLuca o semplicemente Luca.
Ma tu puoi chiamarmi come vuoi- disse l'uomo divertito, dandosi un pizzicotto per esser sicuro di non aver le allucinazioni.
-Come hai fatto ad arrivare qui ? - le chiese curioso.
- Polvere di fata e tanta fantasia, e puoi viaggiare per le galassie senza bisogno di alcuna astronave- spiegò la bimba con aria compìta .
- Bisognerà che me ne procuri un pò, potrebbe risolvere i problemi della Nasa-, rise il Maggiore con sguardo sornione.

- Allora, mi rispondi o no ? Sono venuta apposta io, qua-

- Ti hanno informata male, io non so tutto, comunque proverò a darti alcune risposte- le disse ormai rassegnato a fare una pausa.
- Va bene. Allora dimmi :
è vero che le puzzette sono pericolose nello spazio ? E come fai a fare la popò ? - urlò la bimbetta facendo un risolino.
- Non ci credo, pure tu ! Ma è una fissazione mondiale questa ! Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Altre domande ?- sorrise l'astronauta sempre più preso da questo strano incontro.
-Che fine hanno fatto i tuoi capelli ? E chi è il parrucchiere di Karen ?
Russano i russi ? E quando fai la pipì, ti fai male ?-
-Ancora ! Ma sei venuta fin quassù per chiedermi queste cose ? Avrai pure qualcosa di più importante da scoprire no ?-

La fatina si fermò un attimo silenziosa, poi, stropicciando il suo tutù gli si pose innanzi, e prendendogli il viso tra le manine, guardandolo bene negli occhi domandò :

- Qual'è il senso della vita ? E gli esseri umani si meritano ancora il loro pianeta ? Cosa provi a guardare il mondo da quassù ? Ma soprattutto, qual'è l'ingrediente segreto della felicità ?-
-Vieni con me, ti mostro una cosa- disse l'uomo delle stelle alla fatina.

Volarono insieme nella Stazione Orbitante, e giunti nella Cupola, l'astronauta aprì un oblò e così spiegò :

-"Stamani mi sono alzato presto, prima di tutti, e la Stazione stessa sembrava dormire intorno a me. Mi sono recato in Nodo 3 ed ho aperto la Cupola - e sono stato ricompensato dallo spettacolo della costa orientale Canadese, tutta illuminata come a salutarci mentre volavamo verso l'Africa. " (cit.)

Aprì, una dopo l'altra, le finestre della Cupola.
Dinnanzi a loro mille piccole luci delineavano i tratti di terra abitati dagli uomini.
Intorno, un cielo profondo e limpido, e una pace infinita.
La fatina si commosse e l'uomo delle stelle continuò :
- Non so quale sia il senso della vita, che domande difficili che fai per essere solo una bambina ;-)
Ciò che so è che non bisogna mai smettere di sognare, e provare a realizzare i propri sogni.

E non so neanche quale sia l'ingrediente segreto della felicità, ma scommetto che prima o poi tu lo scoprirai-

le disse prendendola per mano e avviandosi verso l'uscita.

- Sì, ho capito- disse la bambina.
-Forse la felicità consiste nell'apprezzare ciò che si ha, cercando il bello e la spiritualità delle cose ovunque possiamo.
Ce lo hai insegnato tu con le tue foto dallo spazio, che sono arrivate fino al Regno delle Fate-

Poi, con un saltello, gli volò in braccio e lo abbracciò affettuosa.
-Chissà quanto mi invidierà Fata Iacinta, quando scoprirà che l'ho abbracciato questa sera- , pensò.
Rise, e mormorandogli : "Le fate sono tutte fiere di te...", scomparve,
ed una scia di piccole stelle, ognuna per ogni desiderio espresso dagli uomini e affidato al cielo, riempì la Stazione Spaziale.

L'uomo delle stelle si scosse : Accidenti che brutto effetto poteva fare la stanchezza, forse aveva solo sognato.
Ma allora che ci faceva quella strana polvere sbrilluccicante sulle sue mani ?
Sorrise, uscì volando dalla Cupola, chiuse gli occhi e riprese a sognare.

Fotografia di Luca Parmitano, Credits : ESA/NASA

https://www.facebook.com/AstronautLucaParmitano/posts/644196688965218

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