domenica 9 marzo 2014

Voglia di primavera : mille ciondoli tintinnanti per Carlotta

Carlotta era sempre stata cicciottella, o almeno lei si ricordava così,
sin da quando era bambina.
Sin da prima che la pubertà la facesse sbocciare anzitempo e le donasse un corpo generoso e morbido,
in una bimba che invece non voleva crescere e non si accettava.
Si odiava, odiava la panzotta che emergeva dalle magliette.
Odiava i seni già sviluppati in quinta elementare, scomodi e pesanti,
e le compagne a prenderla in giro quando saltava con la corda,
cosìcchè lei giocava rivolta al muro, per non farsi guardare.
 
Poi, con l'adolescenza era stato pure peggio : in verità c'era stato un momento in cui aveva controllato il suo peso, tra i 14 e i 17 anni,
ma poi, inevitabile come il crescere dei capelli bianchi nell'età matura,
era tornato il solito problema. C'era poco da fare, non sarebbe mai stata una pin up.
Come avrebbe voluto essere lo sapeva bene : una figura esile e dal colorito tenue e delicato,
come l'anima sua che sussultava ad ogni emozione, e a volte faticava a reggere la vita e il suo continuo conflitto. Una ballerina minuta e dal fisico essenziale, per accompagnare con grazia le tenere e sfumate sensazioni che accompagnavano ogni sua percezione, lei fragile farfalla, in fieri nel bozzolo che l'accompagnava verso il domani.
E invece si era ritrovata con quel fisico pesante e dirompente, che lei mal tollerava, perchè la faceva sentire rozza e informe. E nascondeva sotto maglioni larghi, e giubbini capienti, pure d'estate, per negare l'esteriorità.... per darsi tempo.
 
Il perchè di quel fisico lei se l'era chiesto, e l'aveva trovato, oh se l'aveva trovato : per lei mangiare non era un atto rivolto a nutrirsi. Mangiare era un modo per ridare all'anima sensazioni perdute, godimento di sensi altrimenti mai appagati.
Così, ogni boccone era un gesto voluttuoso cui non sapeva rinunciare, neanche di fronte all'evidenza dei fatti : anno dopo anno non si riconosceva più.
 
Chi dice che le persone grasse sono felici evidentemente non è una persona grassa.
A parte la difficoltà di vestirsi, puoi girare mille negozi, il problema non è l'abito, ma chi lo indossa.
A parte la sensazione costante di limitarsi nel mangiare quando invece sai benissimo che non è così.
A parte le occhiate di derisione della gente, abituata a prendere in giro gli altri, usando con disilvoltura termini come "grassone", o peggio.
Ma la cosa peggiore è che tu ti rendi conto perfettamente che quella persona che si guarda allo specchio non sei tu. Ma non sai come fare ad essere diverso.
Intuisci, ammetti, che permettere al tuo peso di salire vuol dire in qualche modo cercare di annullarti, punirti per qualcosa che non ti perdoni, ma soprattutto rinunciare a lottare.
Perchè sei stanco. E vuoi solo che tutto finisca e che il silenzio cali intorno a te.
Si dice che solo quando tocchi il fondo puoi risalire. Non è vero.
Lei il fondo lo toccò, rischiando di perdersi.
Ma non desiderò risalire. Desiderò perdersi ancor di più.
No, nessuna storia di droga, nè d'alcool , nè di abbrutimento fisico, non ne avrebbe avuto la forza.Semplicemente si lasciò andare.
E smise di vivere.
Per un periodo indefinito azzerò l'anima, tarpò l'ali alle passioni, chiuse l'uscio all'arte.
Ignorò ciò che il suo spirito le chiedeva, limitò le emozioni, si diede per sconfitta e trattenne il respiro piegata in posizione fetale, aspettando che passasse e desiderando solo pace e silenzio.

Ma la vita decide per noi, e, in barba alle nostre debolezze o alle nostre paure, ci scuote come un albero dai frutti maturi, e ci spinge ad uscire dal guscio per respirare l'alito che emana la nostra umanità.
Così, in una serata d'inverno, mentre girava annoiata tra le bancarelle di una fiera, Carlotta fu attirata da un braccialino ornato con miriadi di ciondoli colorati.
Non seppe perchè, ma fu attirata in modo immediato da quell'oggetto, lei che non portava più nemmeno gli orecchini, figurati poi bracciali.
E, nel prenderlo in mano, i ciondoli, minuscoli pianeti e stelline che formavano un piccolo sistema solare attorno ad un piccolo sole, tintinnarono all'improvviso.
Tin tin, tin tin.... aveva quasi dimenticato il suono del tintinnìo di un oggetto femminile, occupata com'era stata a negare la sua, di femminilità.
Ricordò il tintinnare di portachiavi, in borse graziose usate per uscir con le amiche, e non solo per far la spesa.
Si sovvenne del tintinnìo di collane e orecchini. E di ciondoli vezzosi, abbinati ad ogni genere di accessorio di abbigliamento, purchè fosse per dire : mi vesto non solo per coprirmi, ma per giocare col vestirmi, per divertirmi.
Mi vesto per vivere, per stare in mezzo ai miei amici.
Mi vesto perchè, qualunque cosa accada, sono una donna, e tale voglio sentirmi.
Fu come ridestarsi d'improvviso da un sonno durato molto a lungo.
Non sapeva perchè, e non sapeva come, ma si sentiva rinvigorita di una nuova energia che le dava speranza.
Fu investita da una voglia di primavera che la scosse dal profondo : aveva una vita intera da recuperare.
Prima però doveva fare una cosa....
Riguardò il braccialino : i ciondoli potevano essere acquistati pure singolarmente.
-Ne acquisterò uno ogni obiettivo raggiunto nella mia dieta, da domani si comincia- pensò col cuore sereno come non l'aveva mai avuto prima.
Comincerò dalla stella- si disse facendo tintinnare di nuovo il bracciale, mentre la sua anima di donna negata tintinnava finalmente, regalando un pò di respiro al suo spirito pieno di fantasia, che volava in alto nel cielo alla ricerca di nuove storie da raccontare.

Poi, andando via, si girò a guardare il venditore del banco dei monili. Strano, aveva la sensazione di conoscerlo da sempre....
Che scema che sono- si disse, facendo due passi per andar via, non posso averlo incontrato da nessuna parte.-
Fu in quel momento che una improvvisa folata di vento portò via al giovane il cappello, che le si posò sui piedi.
E mentre Carlotta gli tendeva la mano per restituire il cappello di lana, "HA ! :) " rispose il giovane, dopo una lunga corsa, con un sorriso contagioso e sbarazzino.
Allora la ragazza rise, rise, e rise di cuore, e mentre mille ciondoli tintinnavano nel vento, senza saperlo proprio in quel momento cominciò a rinascere......

2 commenti:

  1. Ciao Valeria! Capisco e provo quanto hai scritto e anche quello che hai solo lasciato immaginare. Sto cercando anch'io quei ciondoli di cui parli. Forse uno l'ho trovato: la laurea di mia figlia a fine anno... un buon traguardo da raggiungere con un po' di peso in meno (peso in senso fisico ma anche figurato!). So di cosa parli e come ti senti. Ti farò sapere più avanti se sarò riuscita a raggiungere il prossimo traguardo e potrò meritarmi un altro pendaglio. Ciao maria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Maria ! :)
      Io per ora faccio come il gambero... tre passi avanti e due indietro... ma prima o poi riuscirò a conquistare il mio primo ciondolo.
      Ti auguro un grosso in bocca al lupo per il tuo traguardo.
      Grazie di essere passata, e a presto ! Valeria
      ^_^

      Elimina

Benvenuto nel mio blog !
Lascia un commento, sarò lieta di ascoltare la tua opinione, e ti sarò grata se mi lascerai un nome, così capirò chi mi ha scritto.
Grazie e...buona lettura !