domenica 7 ottobre 2012

Lo strano mondo della signora Giulia

Questa storia ha i toni dell'azzurro,
come i capelli argentei,
ma leggermente cerulei della protagonista.

Come la malinconia che pervade il mondo di molte persone anziane,
che continuano,
malgrado le avversità della vita,
a mantenere dignitose un lembo della loro umanità,
ricercando silenziose qualcosa che le faccia sentire ancora "vive".

Ma anche i toni del rosa,
perchè....
C'è tutto un mondo nascosto
in ogni anziano che incontri, per caso, sulla tua via.

Tesori fatti di esperienze lontane,
di affetti perduti,
di voglia d'amare
e di delicata poesia.

Pronti all'ascolto ?
Questa è la storia di Miss Giulia.
E del suo strano mondo.

L'avevo incontrata 
per caso,
un giorno di pioggia minuta e leggera,
mentre dal medico,
io stanca e indolente,
aspettavo il verdetto sulla mia disastrosa pressione.

Mi colpì subito tra gli altri pazienti in sala
per la sua delicatezza,
ed il suo svagato modo di parlare.

Ad uno sguardo superficiale
 sarebbe potuta sembrare quasi totalmente incapace di ragionare,
ma non al mio,
affascinata dal suo mondo interiore che emanava tracce di luce.

La osservai meglio
:
avrà avuto più di ottant'anni,
ed un velo di rossetto le copriva le labbra.
Una sottile linea di ombretto azzurro
rivelava che la donna,
in qualche modo,
era ancora presente a se stessa.

I capelli lunghi,
raccolti graziosamente in uno chignon,
erano argentei, con sfumature sul celeste,
quasi fosse stata la fata turchina.

Un lungo impermeabile la copriva fino ai piedi,
e l'immancabile ombrello le faceva da sostegno
per le gambe ormai malferme.

Si girò a guardarmi e mi disse premurosa
:
vuol sedersi vicino a me,
signora ?
così starà più comoda.

Poi,
preoccupata
:
chissà perchè oggi il dottore tarda così ,
non ho chi mi vada a prendere le medicine,
e se passeranno le undici,
dovrò andarci io,
e, povera me, con queste gambe,
non so come farò.

Sembrava angosciata,
ed ogni 5 minuti ripeteva sconsolata
:
Perchè il dottore tarda ?
così non va bene.

Potevo solo immaginare
cosa si prova ad una certa età,
quando ogni cosa diventa difficile,
quando persino fare la spesa significa dover chiedere un favore a qualcuno.

Mi avvicinai a lei e la rincuorai,
ci sarei andata io a prenderle le medicine,
l'importante era vederla serena.

Lei è un angelo !
rispose,
facendomi un sorriso,
finalmente rassicurata.

E poi,
dopo qualche minuto
:
Lei è un angelo,
ma perchè il dottore tarda ?

Non so quanti di voi hanno avuto esperienza della malattia mentale,
io sì, nei miei lunghi anni di volontariato.
Ci sono persone perdute per sempre nei meandri dei loro ragionamenti astratti,
ed altre,
più infelici,
che sono ai margini tra incoscienza e consapevolezza.

Il più delle volte seguono le tracce dei loro ricordi,
o rivivono di continuo le emozioni legate ai loro affetti.
Ma altre volte si affaccia in loro la coscienza ,
il terribile sospetto di essere ai limiti,
e di avere perduto la ragione,
e con essa se stessi,
la loro anima annebbiata dalla malattia o dalla vecchiaia.

In quel momento,
quando capiscono ciò che essi hanno perduto,
l'angoscia li pervade,
per lasciar spazio, subito dopo,
ad un innocente e leggero spirito di fantasia e creatività
quando ritornano al loro mondo fantastico.

Si era fatto tardi quella mattina,
e finalmente il medico era arrivato allo studio.

E' tardi,
mormorò ansiosa la signora Giulia.

Tranquilla,
la rassicurai di nuovo,
ci vado io in farmacia.
E lei, con un sorriso :
Ma lei è proprio un angelo !

Si era schiarito il cielo nel frattempo,
e un minuscolo arcobaleno faceva capolino tra le colline ceriti.

Sui viottoli scoscesi
una vecchia signora ed una ragazza,
camminavano pian piano a piccoli passi.

La guardai di nuovo,
avrebbe potuto essere mia nonna.
Lo faccio in tua memoria,
mi dissi con affetto,
ed in quel mentre giungemmo sull'uscio di casa.

La prego, venga su un attimo,
mi disse la signora.
Non riuscii a dir di no,
così, eccomi, poco dopo, a casa sua.

Una luce soffusa illuminava l'ingresso,
al centro del quale campeggiava,
in bella vista,
la foto di un bambino.

E' mio nipote,
mi disse orgogliosa.
Frequenta la scuola a Roma,
è sempre malato,
dovrebbe rafforzarsi un pò,
è troppo fragile.

La sua ansia di nonna traspariva da ogni cosa,
lei, che era stata figlia unica,
e che,
separatasi presto dal marito,
aveva allevato da sola il suo unico figlio.

Le posso offrire un pò di the ?
si offrì premurosa,
facendomi accomodare nel salotto demodè,
nei toni del granata e del verde scuro,
che connotavano il divano e le spesse tende che filtravano la luce delle finestre.

Mi alzai per aiutarla,
scostai le tende,
e fu allora che li vidi...meraviglia !

Dei piccoli capolavori di pazienza e raffinatezza
:
biscottini in ghiaccia e pasta di zucchero
sui quali erano state dipinte,
una ad una,
minuscole roselline dalle delicate sfumature.




La prego ne assaggi uno,
insistè la vecchina.

 Ma....chi ha fatto queste meraviglie ?
chiesi ammirata e curiosa.

Io, io li ho fatti,
rispose con un sorriso.

Da giovane ho imparato a dipingere,
ed ora ogni tanto,
quando me lo permettono i dolori alle mani,
mi piace ripetere quei piccoli motivetti.

Ne presi uno,
ma non ebbi il coraggio di mangiarlo,
preziosa testimonianza che l'anima resiste ad ogni forma di usura del tempo.

Poi,
con il cuore riscaldato da questa inattesa condivisione di umanità,
mi avviai verso la farmacia,
volsi il viso verso il sole,
e respirai inebriata la brezza tiepida di inizio primavera.


Biscotti di Gabriella Michetti



6 commenti:

  1. Riesci a dipingere tratti di varia umanità con una leggerezza incredibile. Grazie per aver fatto entrare parte di me nel tuo mondo incantato...

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    1. Lo scrivere è frutto di scelte : l'autore deve stabilire quali saranno i personaggi, il genere della storia, quali risvolti avrà e se il senso sarà chiaro o sarà lasciato alla fantasia del lettore.

      Beh, anche in questo caso ho preferito la scelta meno ovvia : ossia narrare come l'essere umano, anche quando sta per perdersi, riesca a trovare un modo per esprimere se stesso.
      La decorazione può essere, è, l'espressione dell'anima, se, oltre la tecnica , ci si mette la poesia e la passione.
      E questo io nei tuoi biscotti l'ho visto.

      L'altro messaggio della storia era ovvio : non dar per scontata una persona, perchè dietro quella superficialità, dietro quell'assenza, dietro quell'apparente mancanza di senso, può nascondersi un delicato mondo interiore, che aspetta solo l'occasione per mostrarsi agli altri.

      Aspetto di vedere altri tuoi lavori......un bacio !

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  2. storia delicata, quasi come un neonato da accudire.
    la tenerezza che trasmettono le persone sole e anziane, ma forti di animo e orgogliose del proprio essere, traspare ben chiara dalle tue parole.

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    1. Sarà perchè mi manca tanto mia nonna, sarà perchè ho la mamma lontana, ormai anche lei di una certa età (se mi sente mi corca .....), fatto sta che le persone anziane mi ispirano dolcezza, e mi sembrano tesori inesauribili di esperienze di vita e di saggezza.
      Ci si potrebbero scrivere libri interi, non una sola storia....

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  3. ecco....beccata.IO SO cosa vuol dire per un'anziano vivere ormai ai margini perduti nella malattia demenziale che cancella i loro pensieri....So cosa vuol dire quella paura che li assale nella consapevolezza di stare per .....perdersi.Ed IO SO cosa c'è dietro gli occhi stanchi e spaventati di mia madre che guarda indietro a cercare chi era,che guarda terrorizzata chi E'e che vive nell'angoscia di chi sarà...mentre ci guarda e cerca risposte ...e conforto.....ed io continuo a dirle :"sei sempre la mia mamma.....ed io tua figlia che ha bisogno di te".Lei mi guarda,mi sorride e dice...."è vero".
    Grande Valeria.....sei grande

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    1. Sai, Roberta, quella signora che ho descritto, esiste davvero, anche se, purtroppo, non fa quegli splendidi biscotti.
      L'ho incontrata una mattina di un mese fa mentre, spaurita e confusa, si aggirava nei pressi del nostro supermercato.
      Mi ha riconosciuta , abbiamo lo stesso medico, e mi ha chiesto aiuto, così l'ho accompagnata dal dottore e sono stata con lei finchè ha preso le sue ricette.
      Lei non faceva altro che ripetermi che ero un angelo, ma io, sinceramente, mi arrabbio e mi stupisco per l'indifferenza che c'è nel luogo in cui vivo.
      La gente, anzichè capire, si arrabbiava perchè la signora, dicevano, cerca di passare sempre per prima, e fa perdere tempo al dottore raccontandogli cose inutili.
      Anzichè vedere lo stato d'ansia e di smarrimento della signora, si facevano la guerra, roba da matti !

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