venerdì 8 novembre 2013

GHOST...

 

Scendeva la notte sulle strade appena bagnate,
ed una lieve nebbia ricopriva le case creando un'atmosfera surreale quella sera.
Ero uscita di consueto con la mia piccola peste pelosa, per il breve giretto serale.

Dafne aveva voglia di giocare, e, trovata una pigna, si attardava a sgranocchiarla vicino a una panchina abbandonata.
La quiete della sera mi rasserenava, e lasciava la mia mente libera di vagare qua e là, tra cielo e terra, in cerca di un senso logico che sembravo non trovare.

Ripresa la via del ritorno, mi passò accanto una donna, che dopo aver fatto pochi passi, tornò indietro e tutto d'un fiato mi disse :
"Io avevo una cagnetta come la sua, mi è morta ieri, dopo 14 anni.
Mi è stata vicina senza lasciarmi un attimo. Anche nella malattia.

Ma ieri è morta."

Una lacrima sembrò velarle lo sguardo, e lei se ne vergognò.
Poi, guardandomi, mormorò : "Scusi se l'ho fermata, ho avuto un ictus che mi ha paralizzata per metà, e da allora non riesco a essere padrona di me stessa, non lo faccio apposta.
Scusi se l'ho fermata, non lo faccio apposta."

Mi dispiacque così tanto che se ne vergognasse, che le risposi :
"Stia tranquilla, non si scusi, ho avuto 4 cani, so cosa vuol dire provar dolore per la morte di uno di loro."
Ma lei sembrava mortificata di aver mostrato la sua sofferenza ad un'estranea, e facendo piccoli passi per andar via, continuava a ripetere, con lo sguardo rivolto a terra, innanzi a sé : "Scusi se l'ho fermata, ma da quando prendo le medicine non lo faccio apposta....".

Non riuscii a trattenerla, non volle esser tranquillizzata.
La guardai mentre si allontanava, figura minuta e fragile, che appariva l'ombra di quella che doveva esser stata.
Con passo incerto e traballante, e quell'aria dolorosamente ferita nell'anima, scomparve in pochi attimi tra le strade annebbiate della sera.


Ed io, sconvolta da un'apparizione quasi surreale, mi ritrovai a pensare a quanti invisibili, ombre di loro stessi, avevo incontrato nella mia vita.
Fantasmi, persone che avevano perso la loro identità, per scelte sbagliate o malattie improvvise.
In ognuna di loro, la dolorosa consapevolezza che non sarebbero più state "normali".
Che la loro sorte sarebbe dipesa, a secondo dei casi, da un farmaco, da un lavoro, o da un aiuto economico che ridesse loro dignità.
Pensai ai tanti che avevano fallito il loro progetto di vita, e che di questo fallimento ne portavano i segni, perché la loro anima era segnata, vergata a fuoco dall'umiliazione di non trovare un posto giusto nel luogo ove vivevano, e di sentirsi sempre come alieni in mezzo alla gente.
Pensai alla difficoltà di trovare dentro di sé la forza che li facesse arrivare a fine giornata.

E allo strabiliante istinto, che li portava, giorno dopo giorno, a cercarne un pezzo, di quel sole, per conservarlo in un angolo del cuore e riscaldarlo nel momento di sofferenza più estrema.
Li vidi, uno ad uno, cadere, rialzarsi, cadere di nuovo e non smettere di lottare.
Come fantasmi in una notte piena di nebbia, coloro che si erano persi, e non ancora ritrovati, affollavano le nostre vite, spesso resi invisibili dal cinismo e la freneticità della vita quotidiana.

Sorrisi, di un sorriso amaro..." Io li vedo, e li riconosco questi fantasmi, e loro vedono in me questa capacità, e si fermano a parlarmi, come a chiedermi aiuto..."
Pensateci bene .... quante volte, dal medico, al supermercato, sul tram, al lavoro, nel palazzo, ne avete avuto uno accanto e non l'avete riconosciuto, invisibile ai più ?
E non parlo tanto dei poveri, o dei senzatetto, parlo di persone che hanno smarrito la direzione del loro cammino... e che stanno ancora tentando di ritrovarla.


"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi."
Antoine De Saint Exupéry "Il Piccolo Principe"

GHOST......


4 commenti:

  1. delicata e sensibile la tua descrizione di quel fugace e imprevisto incontro, ciao maria

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    1. appena l'ho incontrata, l'ho detto subito : questa donna merita una storia... ed eccomi qua, sull'onda di suggestioni che mi emozionano...
      Grazie :-*

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  2. Non posso commentare...perchè troppo sensibile a queste situazioni.Sarà perchè due,anzi ora tre,le vivo in primissima persona.So cosa vuol dire giustificare un comportamento che ad altri sembra anomalo.So,quanta sofferenza dà una vita "poco dignitosa2 che poi non è neanche giusto definirla così!!Poca dignitosa perchè??'per aver perso il lume?L'uso del tuo corpo?La dignità sta nell'aver vissuto la tua vita prima,nel rispetto di te stesso e soprattutto degli altri,nell'aver ottemperato ai tuoi doveri di padre,di madre, di figlio...dando senza hiedere in cambio...e come al solito tu mi fai pensare... e pensare...e pensare...

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    1. Cara Roberta, i veri fantasmi forse sono coloro che vivono senza avere un'anima.
      Costruendosi una corazza di cinismo, che loro credono li proteggerà dalla vita.
      Ti mando un abbraccio grande come il cuore che sento pulsare ogni volta che parli ❤
      Con affetto, Valeria

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